| Elisa stava per chiudere gli occhi,abbandonadosi definitivamente al terribile abbraccio del mare. Tra poco sarebbe finito tutto. L'unico pensiero che,in quel momento, rusciva a superare la gelida oscurità della sua mente era il sopraggiungere imminente della morte. Il nulla. Qualcosa la ridestò. Un tremito,una voce distorta dalla distanza e dall'acuqa la strappò all'oblio. Chi o cosa la stava scuotendo e distogliendo dal suo proposito? Non disiderava altro che liberarsi dal dolore di vivere. Vivere senza di lui. Senza Paky. Lui le aveva strappato il cuore dal petto. Non batteva più niente in lei. Era viva ma era viva come può esserlo un vegetale o una roccia. Una fine rapida e indolore. Non voleva che quello. Non voleva nient'altro. Era totalmente inerme ormai. -Elisaaaaaaaaaaaaaaaaa...prendi la mia mano-sentì eccheggiare distintamente nella sua testa. Un grido,disperato. Noooo.. Paky non si trovava lì. Ma non le importava voleva andarsene solo quello contava ormai... -Elisa...a...a....a non ce la faccio più perdonami..non sono riuscito a salvarti....sappi solo che....-la voce era appena udibile. Ma come poteva sentirla...lei? Era sott'acqua e a una notevole distanza. "Sono solo allucinazioni,stai per morire"pensò. -Elisaaaa....aiutami ti prego sto MORENDO- per la terza volta quel grido disperato le squassò il cuore. Pakyyyyyyyyyyyyy stava annegandoooo ne era certa! Dimenticò tutto il dolore e la cupa rassegnazione che sentiva e si riscosse totalmente da quello stato di apatia. Stava morendo,l'uomo che amava e che avrebbe amato fino al suo ultimo respiro stava morendo!!! Nooo lei non poteva permetterlo. Tirò la testa fuori dall'acqua,prese un respiro profondissimo e nonostante riuscisse a malapena a respirare cominciò a nuotare. Nuotò come una forsennata per alcuni minuti. Poi lo vide...galleggiare a pancia in giù sul pelo dell'acqua. Oh mio Dio noooooooooooooooooo!!!! gridò con tutto il fiato che aveva ancora in corpo. A costo di spendere anche l'ultima stilla di energia che possedeva ancora,l'avrebbe strappato alla morte. Avrebbe donato la vita per lui. Finalmente arrivò nel punto in cui giaceva il povero Paky,immobile freddo come il marmo. "Fai che non sia...."- disse con voce resa rauca e affannata dallo sforzo di raggiungerlo. Innanzitutto cercò di capovolgerlo...era pesante ma lei aveva una forza dentro che mai si sarebbe aspettata. Ci riuscì. Il giovane era bianco come un cencio,aveva le labbra violacee e gli occhi sbarrati. Lo abbracciò,come per un estremo tentativo di riportarlo in vita,infondendogli il calore del suo corpo. Gli prese la mano. Gli tastò il polso. Il cuore si era fermato.
Elisa era come in tranche... Una luce in lontananza. Una motovedetta della guardia costiera. -Aiutoooooooooooooooo siamo qui!!! un uomo sta morendo il mio cuore sta morendoooooooooo prestoooooooooo!!!! Il buio.
Elisa si svegliò nell'oscurità gelida che precedeva l'alba,sulle prime non capì cosa l'avesse ridestata poi avvertì il suono di molte voci,ancora lontane ma via via sempre più forti. Dei passi,gente che correva. Era confusa,indolenzita,la testa sembrava sul punto di scoppiarle. Il suo primo pensiero fu per lui. Non sapeva dove si trovasse poi vide l'ago della flebo attaccato al braccio e capì finalmente di essere in ospedale. -Paky- tentò di sussurrare ma dalla gola non le uscì altro che un brusco colpo di tosse. -Paky-ripetè. Un'infermiera era entrata nella stanza. -Ah bene ti sei ripresa buon segno-disse con voce aspra. -Cosa..cosa mi è successo? -Sei stata in coma per 3 giorni...avevi un grave principio di assideramento..stavi per annegare ti ricordi? -No...io...non ricordo-disse incredula. -Sei fortunata..i medici stavano iniziando a disperare-disse l'infermiera. -Che ne è stato di quel ragazzo,il mio amico?mi risponda la prego-tentò di tirarsi su a sedere ma non ci riuscì e abbozzò un gemito di dolore. -Quale ragazzo?- -Il ragazzo....che era con me....come sta?? L'infemiera non se la sentiva di dirle tutta la verità. -Vedi...adesso è in rianimazione...è stato operato questa notte...è stato un intervento molto delicato... -Cosa???-Elisa non riusciva neanche a capire quello che la donna le stava dicendo...piangeva senza rendersene conto. -Perchè operato????Voglio andare da lui!!!-iniziò a gridare. -Dove credi di andare..non puoi vederlo adesso-l'inermiera la respinse indietro sul cuscino. -Voglio vederlo subito....voglio tenergli la mano-la disperazione profonda le si leggeva in faccia. -Non è possibile ti ripeto...non ti sentirà nemmeno-la voce gelida della donna le rimbombò nella testa,creando un eco spaventoso. -Non mi può trattenere contro la mia volontà-disse furiosa la ragazza. Si tirò a sedere sul letto si strappò l'ago dal braccio si alzò in piedi e scalza iniziò a correre per il corridoio della degenza... L'indicazione del reparto rianimazione. Elisa fermò un medico che stava uscendo da una stanza. -Pasqualino-riuscì a dire tra le lacrime. Il medico annuì. -Dove si trova...in questa stanza?-disse lei indcando la stanza da cui il dottore era appena uscito. -Senti ma chi sei tu..sei una parente del paziente?che se non sei qualcuno della famiglia non posso farti assolutamente entrare,vedo che sei sconvolta..e poi non dovresti essere in stanza...fila via... -No la prego mi faccia entrare...sono...sono sua moglie!!!-mentì. -Ah si...-il dottore era scettico. Ad un tratto arrivarono due infermieri presero Elisa e la misero su una sedia a rotelle. Vieni ti riportiamo in stanza non fare storie potresti avere un malore,calmati. Ti portiamo al telefono se vuoi avvisare un familiare. -No lasciatemi andare voglio stare con lui-gridò alla volta del medico. -Non puoi vederlo adesso...ci sono i genitori dentro,quando potrai entrare verrai avvisata tranquilla-disse il medico facendo cenno ai due infermieri di riportare Elisa in stanza. -Potrei chiamare mia madre un attimo?-disse a un certo punto. -Si-disse un infermiere- ma fai presto che ti dobbiamo riportare in stanza. -Certo ci metterò un attimo- Si alzò fulminea dalla sedia,prima stese con un pugno il primo infermiere e poi diede un calcio al secondo,i due non fecero in tempo neanche a fiatare. E dopo esserci accertata che fossero privi di sensi,la giovane corse a perdifiato verso la stanza in cui giaceva l'amore della sua vita. La porta era socchiusa,dall'interno veniva la voce della mamma di Paky che singhiozzava. Elisa entrò in punta di piedi. Paky era steso sul letto,era attaccato a un respiratore....ma vivo! Il suo cuore batteva... A un certo punto la mamma si avviò verso il bagno,fu in quel momento che lei si infilò nella stanza. Si inginocchio al suo capezzale,gli diede un bacio sulla fronte,e gli strinse forte la mano tanto che le sue nocche sbiancarono sussurrandogli delle frasi all'orecchio,stando sempre bene attenta a non farsi sentire da nessuno. Gli disse che era uno stupido,che non avrebbe dovuto rischiare la sua vita,che era un incosciente,che lo amava più che mai. Che molto presto si sarebbe svegliato,che sarebbero stati insieme,che voleva dividere ogni momento con lui,che aveva dei progetti. L'alba che li aveva visti uniti,lo stava aspettando. Doveva vivere per poterla rivedere,l'alba. Doveva lottare,lei sarebbe stata al suo fianco. Poi dopo avergli dato un lievissimo bacio sulle labbra,uscì dalla stanza così com'era entrata,in punta di piedi. Continua...
Edited by Eli;Pakyta'84 - 18/5/2009, 01:29
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