Paky era ancora lì,in piedi,immobile sotto la pioggia battente.
Non riusciva a darsi pace.
Perchè non aveva fatto nulla per trattenerla?Perchè non era riuscito ad aprirle il suo cuore?
Perchè le aveva permesso di andarsene???
Era disperato,si sentiva morire dentro,avrebbe voluto non averla mai incontrata,fu tentato addirittura di maledire quel momento....
Era solo un povero illuso,un folle,un codardo.
Si mise a sedere su un gradino dell'entrata.
Non si sentiva più le mani tanto aveva serrato i pugni,si sentiva impotente.
Era bagnato fradicio ma poco gl'importava.
Quando il destino li avrebbe fatti incontrare dinuovo?
Quando avrebbe potuto rivedere il suo viso
No quella situazione non aveva proprio alcun senso-riflettè.
Fino al giorno prima aveva il mondo in tasca,sapeva quello che voleva dalla vita,era un uomo pieno di certezze.
Ma quella serata di pioggia le aveva cancellate,erano svanite anzi si rese conto che erano solo apparenti,in realtà era in una specie di limbo.
Si sentiva come avvolto dalle fiamme,sussultava come se avesse la febbre molto alta.
Vado a farmi una doccia gelata che scacci via questa sensazione di malessere- pensò, anche se l'unica cosa di cui aveva aveva realmente bisogno era un'altra.
Ovunque guardasse vedeva il viso di lei,lo ossessionava.
Uscì dalla doccia più confuso e irrequieto di prima.
Ho preso un sacco d'acqua oggi-pensò ridacchiando,era la prima volta che gli veniva da ridere da quando aveva visto per l'ultima volta gli occhi scuri di Elisa, fissarlo,erano occhi ardenti,deliranti,carichi di una passione a stento trattenuta.
Non doveva continuare a torturarsi così-battè un pugno sul muro,era furioso con se stesso.
Doveva distrarsi.
Pensare ad altro,ma era impossibile.
Squilla il cellulare,-la mia ragazza-pensò con sollievo.
Sperava in cuor suo che lei sarebbe riuscita a fargli dimenticare una buona volta....Elisa....quel bacio,la sua fragranza di violetta e ciclamino selavatico che ancora gli impregnava le narici.
Sentiva ancora il suo sapore in bocca,gli bruciava l'anima.
Non riusciva a togliersela dalla testa.
Ma doveva rispondere alla chiamata.
Prese il cellulare in mano,tremava.
Non era la sua ragazza...gli balzò il cuore in gola...
Era un numero che non conosceva.
Era nervoso ma si decise a rispondere.
-Pronto-disse suo malgrado,forse era una cosa urgente a cui non si poteva sottrarre.
-Ciao Paky- quella voce così calda,sensuale,fresca come la rugiada del mattino non poteva appartenere che a lei...Elisa...l'essere prezioso che aveva tenuto tra le braccia.
Provò una fitta al cuore.
-Elisa sei tu...sei proprio tu???-disse lui
-Si amore mio...ma come hai fatto a riconoscere la mia voce? e poi non mi chiedi come faccio ad avere il tuo numero??-disse lei con la voce velata dalla sorpresa, quell' "amore mio" le era venuto partito da dentro,non si spiegava come nè perchè lo avesse pronunciato.
-Io lo sapevo che eri tu lo sentivo nel profondo,l'ho sempre saputo...non voglio sapere niente,mi importa solo di te.
-Paky-
-Elisa-
Dissero allo stesso istante, non riuscendo poi a trattenere un sorriso liberatorio ma carico di tensione perchè...consapevoli di stare per intraprendere un cammino di cui nessuno dei due conosceva la meta.
-Dimmi-Elisa aveva la voce ferma.
-Elisa non posso fare a meno di te sei come un morbo che mi ha infettato il cuore...ti prego salvami...voglio stare con te non mai voluto così tanto una cosa nella mia vita...
-Arrivo-disse lei con una sfumatura di malizia nella voce-perchè neanche io posso esistere senza di te..mi hai conquistato-sorrise
-Fai presto-la voce di Paky si era fatta rauca.
-Si devo finire di scrivere un capitolo della tesi e sono da te...
Era passata mezz'ora ma di Elisa neanche l'ombra.
C'era un traffico pazzesco,lei non vedeva l'ora di arrivare all'albergo e di gettarsi dinuovo tra quelle braccia di cui non riusciva a dimenticare il brivido intenso e il senso di protezione che le avevano fatto provare.
Arriva finalmente all'albergo.
Aprì la porta e seduto sul divanetto basso c'era lui con un' espressione implacabile,come fosse un conquistatore che stesse per entrare in un paese sconosciuto per poi scoprirne le meraviglie,luoghi favolosi che non avrebbe mai osato immaginare neanche nei suoi sogni più folli.
E come era successo il giorno precedente,lui la prese tra le braccia la sollevò con estrema dolcezza come se fosse una stoffa preziosa che aveva paura di sgualcire e la portò in camera da letto.
L'atmosfera nella stanza era rovente,soffocante,le persiane erano chiuse si intravedevano solo tenui spiragli di luce.
Paky adagiò Elisa sul letto senza fretta come a volersi gustare quel momento il più a lungo possibile.
In quel preciso istante il tempo non esisteva più era come se si fosse fermato.
Elisa si alzò in piedi e iniziò a spogliarsi con languida lentezza,una lentezza estenuante.
Lui ne era sedotto.
Ad un certo punto lei prese improvvisamente l'iniziativa attirandolo con violenza verso di sè.
Paky cercò di opporre solo una debole resistenza ma non riusciva più a soprassedere al desiderio quasi ferale che faceva avvampare ogni fibra del suo essere e che sentiva montargli dentro come la lava di un vulcano che stesse per esplodere.
Lei iniziò a spogliarlo a sua volta... attimo dopo attimo bottone dopo bottone come a voler prolungare all'infinito le sensazioni che sentivano e che rischiavano di travolgere loro e tutto quello che gli stava intorno.
Erano entrambi nudi abbracciati e ormai fusi in un unico essere...lei sentiva il corpo di lui infrangersi contro il suo come se stessero lottando contro i flutti durante una tempesta squassati entrambi da quell'oceano di passione che li stava divorando.
Sapevano trarre dai loro corpi un piacere inesauribile...lo sentì molte volte gemere sopra di lei e anche lei fece lo stesso.
Erano ore di pura e sublime di estasi quelle che stavano vivendo
Elisa lo sentva dentro di se con un impeto tale che a volte aveva paura di esserne squarciata...ma quella sensazione la eccitava.
Quei corpi erano come strumenti che facevano vibrare le corde delle loro anime talemente armoniosa ne risultava l' unione...era una musica che si stava imprimendo a fuoco sulla loro pelle.
Si svegliarono ancora uniti e ebbri uno dell'altra.
E il torneo amoroso ricominciò..alla fine non c'erano nè vincitori nè vinti ma solo un nuovo grande e travolgente amore che,sentivano,avrebbe distrutto tutti gli ostacoli sul loro cammino.
Non era stata pronunciata una sola parola.
I loro corpi avevano espresso quello che provavano l'uno per l'altra meglio di qualsiasi discorso.
Era mattina.
L'alba di un nuovo giorno.
L'alba di un nuovo Amore.
Continua....
Edited by Eli;Pakyta'84 - 17/5/2009, 01:53